Nicola Pietrangeli, consiglio da big a Jannik Sinner
Nicola Pietrangeli, consiglio da big a Jannik Sinner
Nicola Pietrangeli ai microfoni del Corriere della Sera ha applaudito Jannik Sinner per la semifinale raggiunta a Wimbledon: "Non ha nulla da rimproverarsi. Ha giocato benissimo, quasi alla pari con il migliore. La gente in Italia lo vede fra i primi dieci e pretende che Jannik sia un giocatore già formato ma ha 21 anni, lasciatelo crescere in pace. Fino a pochi anni fa i nostri maschietti prendevano schiaffi da chiunque e il movimento era aggrappato alle straordinarie donne, non dimentichiamolo".
"Quello che posso affermare con certezza è che Sinner è arrivato sempre a giocarsela – ha continuato Pietrangeli -, la differenza a suo sfavore è stata di pochi punti. Non conta nulla che abbia perso 0-3, le sfide vanno analizzate senza fossilizzarsi sul risultato finale".
Sulla sua crescita e la mancanza di una vittoria prestigiosa: "Solo lui può sapere cosa c’era nella sua testa e in tutta franchezza ritengo che dobbiamo tutti smetterla di immischiarci in cose che non ci riguardano. Credo che un 21enne bello, simpatico, che gioca bene a tennis e arriva in semifinale a Wimbledon debba essere felice. È vero: ha perso, ma è il 2023. Sinner avrà davanti almeno altre occasioni per giocare questo torneo e una magari la vincerà"
"L’italiano non è sportivo ma tifoso, purtroppo ha imparato dal calcio. Ai ragazzini invece spiego sempre che bisogna imparare a perdere perché poi sarà ancora più dolce la vittoria. Vale per lo sport come per la vita", è il consiglio di Pietrangeli.
"A gennaio avevo detto che Sinner avrebbe finito il 2023 nei primi dieci al mondo e il 2024 nei primi cinque. Forse potrei addirittura essere stato troppo prudente perché Sinner ha la possibilità di anticipare di un anno il pronostico, è sulla buona strada. Oltre Djokovic e Alcaraz, forse solo Medvedev gli è leggermente superiore".
I passi in avanti sono notevoli: "Serve nettamente meglio di prima, è insidioso sul dritto come sul rovescio. Oggi è già un signor giocatore. C’è un aspetto che ritengo fondamentale: non dà l’impressione di avere punti deboli. Non è cosa da poco".