Giuseppe Marotta a tutto campo
Giuseppe Marotta a tutto campo
Il presidente dell’Inter Giuseppe Marotta ha rilasciato una lunga intervista al direttore di Sky Sport Federico Ferri. Nel corso della conversazione, Marotta ha tracciato un bilancio sul 2024 e si è aperto su tanti temi, tra cui il suo futuro all’Inter.
“Intanto devo ringraziare questa proprietà perché mi ha dato fiducia da subito e quindi mi ha dato questa maggiore responsabilità nominandomi presidente di una società come l’Inter, che è qualcosa di straordinario – ha detto -. E lo è per me, per la mia carriera. Quindi da una parte c’è lo stimolo a fare sempre meglio, dall’altro il riconoscimento da parte della proprietà per la fiducia, sempre nell’ottica di far sì che il cammino dell’Inter sia un cammino vincente, sia un cammino pieno di risultati e quindi direi di fatto non è cambiato molto se non la passione, l’impegno e la dedizione che avevo prima e che oggi è ancora di più”
“Se hai undici talenti non vinci assolutamente nessuna competizione – ha aggiunto -. L’importanza di uno sport di squadra è mettere insieme, mixare insieme e creare una simbiosi tra giovani e meno giovani. Noi abbiamo creato un equilibrio da questo punto di vista tra giocatori giovani e giocatori di esperienza, il più vecchio sapete è Acerbi che ha 36 anni perché quando poi hai l’esperienza, quest’esperienza non la si mette in pratica o la si fa vedere solo nel terreno di gioco ma in quel lavoro oscuro che è lo spogliatoio, e quindi io ritengo che noi abbiamo messo insieme una squadra che ha queste componenti, cioè la dinamicità del giovane, l’entusiasmo del giovane e l’esperienza e la saggezza del meno giovane”.
“Simone Inzaghi ha dimostrato di essere un grande professionista e una persona molto intelligente. È arrivato in punta di piedi nell’Inter, non ha fatto proclami, si è adeguato a un ruolo molto importante ed è cresciuto man mano che otteneva risultati, soprattutto in un aspetto che era la consapevolezza delle proprie capacità che poi ha messo ed è riuscito a trasmettere anche ai giocatori e quindi uno degli aspetti fondamentali suoi è il riconoscimento di essere un leader del gruppo di questa squadra e di inculcare quelli che sono i concetti vincenti: la cultura del lavoro principalmente, il senso di appartenenza, la grande passione verso questo lavoro. Tutte queste componenti che poi sono state supportate dal lavoro del management societario quindi da Ausilio, da Baccin, da Zanetti, da tutta la società, ha fatto sì che si creasse una simbiosi che ci ha portati, direi, abbastanza lontani” ha quindi sottolineato Marotta.